RODOLFO LOSANI
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UN SOGNO

 

Lasciatemi un sogno,

Un sogno dolcissimo da ricordare,

Lasciate che resti con me,

Anche di giorno.

Dove tutti i sogni muoiono,

Ma il mio vive,

E mi accompagnerà,

Fino a quando,

Tornerà la notte,

Dove dormirò per farlo morire,

E in un altro sogno vivrò.

 

 

  

POMERIGGIO

 

Nelle quattro mura della mia stanza,

Sto pensando al mondo

Che di guerre non ne ha mai abbastanza.

Penso al male che ci facciamo,

Penso alle terre che distruggiamo.

Egoisti, avari, senza ideali,

Adoratori del dio denaro.

M a adesso chiudo gli occhi

Ed il mio pensiero diventa più forte,

Con la mente sto vagando

Anzi faccio il giro del mondo,

Volo su mari e continenti 

E non li vedo differenti.

Con le mani tocco i loro visi

Gialli, neri, bianchi,

Uomini maledettamente stanchi.

Li prendo tutti per mano,

E li porto lontano,

Li faccio volare, cantare,

Risveglio i loro cuori

E ricevo la forza dei loro amori.

Il sorriso di un bambino

Mi riempie di gioia e di felicità.

Cosi adesso nei miei pensieri sto sorridendo

Perché vedo un mondo cosi contento.

Ma poi riapro gli occhi,

E mi ritrovo nella mia stanza

E cruda la realtà,

Quelle quattro mura sono là,

Mi affaccio alla finestra

E tutto mi ritorna come prima,

Però che forza la mia mente

Che cambia il mondo in un istante.

 

 

 

 

 LA COMMEDIA DELLA VITA

 

Sta alzandosi il sipario

Le luci sono ancora spente,

C’è attesa negl’ occhi della gente.

Gli attori sono pronti

Nessuno sa, quando durerà.

La commedia della vita,

E una storia mai finita.

Tu uomo che vieni al mondo,

Sei attore tutto il giorno.

La tua strada, e il tuo teatro,

Il tuo pubblico incontrerai,

Ti insulteranno, ti assolveranno, o ti condanneranno.

Ma tu crescerai,

E con il tempo capirai,

Che anche loro, stanno recitando,

Una commedia che non sanno.

Oh pagliaccio, oh giullare, oh buffone,

In questo mondo, tu sei solo,

Un piccolissimo attore.

Io so solo che la mia vita,

E’ un teatro,

E’ una commedia,

Un copione che non conosco,

Ma che recito ad ogni costo.

Ma chissà chi sarà,

L’ultimo uomo della vita

A far crollare il teatro?

 

 

 

 

 

 

 

FINE DI UNA GUERRA

 

Avanzano i soldati

Tornano a casa quegl’ uomini dannati,

Sulla collina piena di fango,

Gli scarponi rompono il silenzio.

Nel cielo raggi di sole

Che squarciano le nuvole,

Ma nei loro occhi

Brillano ancora le schegge delle bombe,

E i volti della gente spaventata.

Il dolce vento della primavera,

Che porta i profumi della terra,

Non sembra ancora vero,

Per quegl’ uomini e solo fumo nero.

Il fumo delle case,

Il fumo nelle strade,

Che porta con se la morte.

Ma avanzano, avanzano,

Anche se la guerra sembra finita

Che futuro avrà la loro vita.

Per giorni e notti hanno sperato,

In questo giorno fortunato.

Avrebbero cantato, gioito, esultato,

Ma avanzano, avanzano piano

Nel silenzio più assoluto.

I  loro cuori gonfi di tristezza,

Porteranno amore per chi li aspetta.

Ma una medaglia non cancellerà,

I morti per quella crudeltà.

E  ad ogni notte che vivranno,

Per un attimo ricorderanno,

E come sempre si chiederanno,

Ma per chi ero li?

 

 

 

 

 

 

 SARO’ LIBERO

 

Non mi incanteranno mai

Le parole della gente,

E le sue false idee,

Ma seguirò solo la mia di voce,

Solo cosi sarò un uomo libero.

E ancora più libero

Se non lascerò

Che qualcun altro parli per me.

Ascolterò solo tè vecchio uomo,

E guarderò nelle tue rughe

E cosi sarò libero nel cuore.

 

 

 

 

 

PASSIONE

 

Si incontrarono di giorno,

Si riscoprirono nel mondo,

Con tutto il piacere

Di raccontarsi la propria vita.

Ci furono sospiri,

Il silenzio li accompagnò

E la passione li amò.

 

 

 

 

 

 

 IO HO…

 

Ho saldato i conti con il mondo,

Ho risolto i miei sogni dal profondo,

Ho scritto, parlato e dipinto,

E ho lottato per ciò che ho vinto.

Felice e curioso ho camminato,

Sulla mia lunga strada avventurosa,

Amici e nemici ho incontrato,

E ho pianto per quelli che ho perduto.

Ho voluto quello che ho cercato,

E con il cuore l’ho amato,

Come si ama il sole, il mare,

E il cielo stellato.

 

 

 

 

 

 

IL MIO PARADISO IMMAGINARIO

 

Se esiste un Dio,

Voglio che abbia un paradiso

Dove vivono gli angeli,

Su di un prato verde infinito.

Un paradiso di uomini sereni,

Senza dolori, odi, guerre,

E fumi neri.

Voglio stormi di farfalle luminose,

Che volino in aria danzanti,

E branchi di cavalli colorati,

Che corrono liberi e innamorati.

Voglio acque limpide e profumate,

Dove immergersi, e nuotare,

Come dei pesci senza affogare.

Non voglio né giorni, né notti,

Ma solo un cielo che cambi colore,

Ricco di stelle,

Con tutto il loro splendore.

Voglio un suono magico

Di flauti, e violini,

Che accompagnino sempre i miei pensieri.

E voglio le persone care ritrovare,

Per poter vivere per sempre insieme.

Ma quando in un giorno qualunque,

Arriverà la morte,

E mi guarderà negl’occhi,

Allora voglio per finire

Una scalinata d’oro,

Dove salire e chiedere perdono.

E alla sua sommità,

Troverò il mio Dio maestoso,

E salvando i miei peccati

Mi tenderà la mano,

E mi darà il mio paradiso immaginario.

 

 

 

 

 

 

 VOLANDO

 

Volano gli uccelli in cielo,

volano le foglie sul sentiero,

volano le farfalle sui prati,

e volano in testa i sogni andati.

Volano gli aeroplani con gli uomini,

volano i missili sui bambini,

vola la mosca nella mia stanza,

e dagli infami vola l’indifferenza.

Volano gli angeli,

volano i segreti,

volano le anime sulla terra da secoli.

Volano i gabbiani su gli oceani immensi,

volano le stelle nei firmamenti dispersi.

Volano le ore,

volano i giorni,

volano gli anni,

e vola da sempre nei miei occhi,

la libertà d’amare del mio umile cuore.

 

 

 

 

 

 

 

TUTTI DI CORSA

 

Andiamo tutti di corsa,

come fiumi alla deriva,

frettolosi uomini dai pensieri lenti.

Andiamo tutti di corsa,

come cavalli selvaggi,

egoisti e presuntuosi dai sogni spenti.

Ambite ad un trono di cristallo,

ad una corona di latta e di metallo.

E non ti fermi,

partecipi ad una caotica competizione,

ma non osservi nel tuo cuore,

il mondo che ha ancora fame.

 

 

 

 

 

 

 

FIGLI

 

Noi siamo figli di un cuore,

noi siamo figli di un dolore,

siamo figli da un amore

o figli da un errore.

Siamo figli da seguire,

siamo figli da educare,

siamo figli dei figli,

ma non accettiamo consigli.

Non ascoltiamo nessuno,

perché non crediamo in qualcuno.

Non ci voltiamo indietro,

ma a muso di topo ci difendiamo.

Siamo una strada ribelle,

che non sa dove conduce.

Ci sentiamo liberi, e imbattibili,

come il sangue nelle vene.

Siamo tutti figli di un destino,

figli che saranno grandi un giorno,

e che avranno in braccio un bambino,

i figli del nostro mondo.

 

 

 

 

 

 

 

LA DONNA MIA

 

Ti porto via con me,

ti porto lontano da tutti,

perché io ti voglio,

ti voglio al mio fianco.

Ti porto a casa mia,

ti porto su una nuvola,

e ti farò dormire sulla luna.

Ti porto davvero via,

nella mia grande prateria,

dove vivono solo i fiori,

perché tu sei,

la donna mia.

 

 

 

 

 

 

 

NON ARRENDERTI MAI

 

 Al primo ostacolo,

non avere una fottuta paura,

non avere una grande voglia,

di scappare via.

Ma ti prego trova il coraggio,

cerca dentro di te,

la grinta, la forza, e l’amore,

non abbandonarti a una vita di terrore,

non annoiarti come cibo senza sapore.

Affronta la tua vita,

come il sorriso del sole,

e come la luce del mattino,

lascia che illumini il tuo cammino.

 

 

 

 

 

 

IO E TU

 

Forse tu credevi,

credevi ad un mondo diverso.

Forse tu speravi,

speravi  sogni lontani.

Ho forse volevi,

volevi pace e libertà.

Ma io ti racconto,

di uomini e soldi,

di gente che se venduta,

di guerre che non vogliono sentire.

Voglio dirti,

di bambini affamati,

di petroliere affogate,

di terrore nelle strade.

Ma ora tu,

siediti qui al mio fianco,

e proviamo a ripensare,

 e a sperare,

ad un mondo migliore.

 

 

 

 

 

 

UN TRENO

 

Vedo un treno che cammina,

affollato di uomini in vetrina,

vedo un treno che và,

ricco di uomini e pensieri.

E un treno lungo e colorato,

e chissà dove se ne andrà,

ma nel mio cuore ho sognato,

che sulle stelle arriverà.

E corre corre questo treno,

corre fino al mattino,

e mi lascia nel mio cuore,

la fantasia e la gioia di un bambino.

 

 

 

IL RE

 

Non voglio un re distratto,

non voglio un re lontano,

non voglio un re sbadato,

un re addormentato.

Non voglio un re ingiusto,

non voglio un re ingrato,

non voglio un re distante,

un re assente…

Non lo voglio un re!

 

 

 

 

 

 

 HO DECISO

 

Ho deciso di cambiare,

e ho provato tanta emozione.

Ho deciso di vivere,

e ho trovato il vero amore.

Ho deciso di sposare,

e ho imparato da lei

la timidezza a dominare.

 

 

 

 

 

 

LE ALI

 

Se domani tutti

Avessero le ali,

chissà se avremmo più galline

o aquile reali?

Avere le ali e un dono divino,

come Icaro tu puoi volare nel cielo.

Puoi arrivare dove non mai

sulle cime innevate,

sui mari lontanissimi,

su città e terre mai incontrate.

Oh magari avessimo le ali,

davvero si può toccare la luna,

addirittura Dio e le stelle se vuoi.

Ma chissà se un giorno avremo le ali,

c’è chi dice, quando morirai,

in un altro mondo, altra vita.

O chi quando rinascerai

e farfalla colorata diventerai.

Comunque vada, quando tutti noi,

le ali porteremo,

solo di una cosa mi auguro,

che sulla terra

tra galline e aquile

non vi siano troppi avvoltoi.

 

 

 

 

 

 

 LE NUVOLE

 

Lascia che le nuvole vanno

Lascia che diventino di panna,

che si fermino e che cambino

lascia che corrono e ritornino.

Le nuvole rosa, le nuvole bianche,

nei tramonti rosse

e nelle albe piene di luce e speranze.

Le nuvole dei miei sogni

Sono tutte vive

Sono tutte nei miei cieli.

Le nuvole dei miei sorrisi,

le vedo in attesa

che mi guardano per cambiar volto

ad un mio cenno d’intesa.

 

 

 

 

 

 

 

 

QUELLO CHE VORREI

 

Vorrei che il tempo si fermasse,

così ad uno ad uno

guarderò negli occhi degl’uomini.

Vorrei cercare dove sono

i cuori e le speranze,

e nei loro sguardi troppo stanchi,

come se fossi un Dio,

gli darò la forza per andare avanti.

 

 

 

 

 

 

 

PRIMAVERA

 

La primavera non avverte nessuno

Lei arriva sicura,

arriva e cambia i colori

cambia il mondo dai grigi tremori.

La primavera la senti in aria

La senti dentro il tuo cuore,

e come una fantastica emozione.

Primavera di libertà,

primavera di sogni lontani,

sono qui che ti aspetto

allungando al cielo le mie mani.

 

 

 

 

 

 

 

PACE E NO GUERRE

 

Uscite dai palazzi

Non sentite questa musica?

Uscite dagli uffici

Uomini in carriera.

Uscite dai vostri corpi pallidi

Guardatevi nei cuori,

fermate le vostre macchine, le vostre fabbriche,

fermate i vostri lavori.

E finalmente arrivato quel giorno di luce,

il giorno da ricordare,

è forte, sempre più forte

il grido e il profumo di cambiare.

Allora uscite si o no?

Non temete, non vi vergognate,

vi sto solo invitando

a ballare  e cantare per le strade.

E’ arrivato il tempo di gridare,

è arrivato il tempo di lottare,

contro sceicchi e colonnelli,

capi di stato, re e tiranni.

Voglio solo gente che creda nell’amore

Voglio correre gridando libertà

E non voglio più bombe e dolore.

Balliamo, dai balliamo sempre più forte,

allontanando questo odore di morte,

e gridiamo pace e no guerre,

perché il mondo e solo una palla fra tante stelle.

 

 

 

 

 

 

 

 

IL VECCHIO INDIANO

 

Sale sul monte il vecchio indiano,

sale lento il vecchio capo guerriero,

si lascia alle spalle il suo villaggio siux,

si lascia indietro il coraggio che non ha più.

Non ha più niente che lo potrà salvare,

non ha più la forza di lottare,

sente già la grande aquila

che gli vola sulla testa,

sente il richiamo di voci

dei suoi avi che lo aspettano.

E sale il monte dove a già deciso,

e dove aspetterà,

che il grande spirito delle tenebre ,

se lo porterà.

E sale ancora il vecchio indiano,

sale sempre più su,

dove il vento soffia,

e urla sempre più forte.

E ricorda i tempi andati, di giovinezza e libertà,

uomo forte, combattente e cacciatore,

e la sua giovane sposa,

che sempre avrebbe difeso con orgoglio e amore.

Ricorda i suoi numerosi figli,

ai quali ha insegnato,

ad amare la luna e il sole,

l’amore per gli dei e la famiglia,

la gloria e l’onore.

Ecco che è arrivato in cima, il vecchio indiano,

si siede a terra e chiude gli occhi,

e aspetta in silenzio,

sognando l’arrivo del suo destriero.

E dalla grande prateria,

come in un incantesimo,

il suo bianco cavallo è arrivato per portarselo via.

Cosi lui con l’ultimo grande sforzo,

saltò al galoppo

ma ormai era già morto.

 

 

 

 

 

 

NATIVITA’

 

Quando nasce un bambino

Basta alzare gli occhi al cielo,

perché nell' immenso firmamento

viva una nuova stella.

Quel bimbo ovunque nascerà,

di che colore esso sarà,

quella stella sicuro brillerà.

Se nascerà nei palazzi dei ricchi signori,

o nei villaggi di povertà assoluta,

solo il tempo ci dirà,

chi dei due nella vita,

forza ed equilibrio troverà.

 

 

 

 

 

 

 

 NEL BUIO

 

Ci sono cascato,

come una mosca ci sono caduto,

nella tela del ragno

mi sono perduto.

Eppure credevo di essere forte,

forte proprio come il ragno,

superando i giorni,

mangiando le mie prede.

Ma ci sono cascato

Anch’io nel fondo,

ho chiuso la porta

nel buio più profondo.

Ma io qui non ci resto

Taglierò le mani

a queste braccia di gesso

Che vogliono affogarmi,

in queste acque gelide, distruggermi.

E rimorderò le mie prede,

per ritornare ragno lotterò,

e nelle mie moltitudini tele,

le mosche mangerò.

 

 

 

 

 

 

IL TUO GIARDINO

 

Guardo il tuo giardino

E vedo una farfalla che vola,

corre dietro il profumo di una rosa

e sembra felice come un bambino.

E guardo il tuo giardino

Che sembra il paradiso,

mi ubriaca come fa il vino

dove vivo e muoio col tuo sorriso.

Guardo il tuo giardino

Mondo di un grande desiderio,

che mi libera in un fantastico volo

negli angoli del tuo cuore d’oro.

 

 

 

 

 

 

 

LA NOTTE

 

Lo sai che la notte è lunga da passare

Lo sai che è piena di ore,

la notte ci ruba i sogni

e poi li porta nel sole.

La notte è come una bella donna

Di giorno va a dormire sola,

ma poi mette su trucco e gonna

e se ne va in giro da vera signora.

Notte degli amori,

notte delle passioni,

ti vedo a volte triste

per quegli uomini barboni.

Notte sei spesso allegra di danze

Felice e giovane di speranze.

Oh notte magica

sei nostalgia di notti passate,

per uomini malinconici e sbronzi

che sputano sentenze.

Lo sai che la notte poi se ne andrà

Dando luce a questa oscurità.

Arriva il giorno e te ne vai

e nelle stelle ritornerai.

 

 

 

 

 

 

 

 

COERENZA

 

Ho cercato nel destino,

trovando il mio desiderio,

troppo tempo ho lottato,

ma il mondo non e poi cambiato.

Io sono l’uomo che vedi,

abile e scaltro non lo sono mai stato,

ma fiero si, che davanti ad un trono,

non mi sono mai inchinato.

 

 

 

 

 

 

 

 

FANTASIA

 

Tu che sei il mio istinto,

tu mi prendi e mi abbandoni,

sei viva , sei crudele

ma non vuoi indicazioni.

Poi ritorni a valanga,

sembri stupire tutti gli uomini,

vuoi essere grandiosa e meravigliosa,

però vieni fuori quando vuoi.

Originale vuoi sempre apparire,

ma a volte nel mio mondo resti a dormire,

sei geniale mia fantasia,

ambiziosa nella mente mia.

Fantasia sei dolce e amara,

della mia vita sei sovrana,

regina dei miei colorati sogni,

non abbandonarmi mai a questi giorni.

 

 

 

 

 

 

 

 

IL MARE

 

Ogni volta che ti vedo

E mi fermo li a guardare,

ogni volta poi mi chiedo

perché ho tante domande da fare?

Vorrei sapere come fai?

Vorrei sapere come sei?

E perché ti muovi sempre

E non ti stanchi mai?

Vorrei dirti quando sei triste

E perché sei grigio e disperato?

Vorrei dirti quando sei felice

E perché davanti a questi blù resto incantato?

Lo so che e il cielo che ti colora intenso,

lo so che e il vento che poi ti sprona,

ma come fai ad essere così immenso?

Dai lenzuoli bianchi a motori arcigni,

sei stato e sarai la strada ,

di tanti tuoi figli.

Nascondi i segreti di molte battaglie

Sei la tomba di molte canaglie,

ai visto passare popoli e bandiere

ma come fai a dargli sempre vita e amore?

Molti poeti ti hanno osannato

Sei sempre ispirazione nella mente,

per un romanzo,una poesia o una canzone

ma come fai ad innamorar la gente?

Sei la casa di molte vite,

sei il ricordo di molti ricordi,

sei la gioia di molti bambini,

ma di notte come fai a rubar le stelle e i sogni?

Cassaforte di molti tesori

E le tue reti piene d’argento,

danno un profumo nell’aria

che sa di sale e speranze.

Troppe domande mi ripeto da sempre

Forse è meglio che rimango solo a guardare,

davanti a te di nuovo incantato

ma da dove sei venuto mio grande mare?

 

 

 

 

 

 

 

NEI RICORDI

 

Le montagne bianche

che ho visto passare,

sono negli occhi

di chi voglio ricordare.

I fiumi e le pianure

che ho corso e bagnato,

vivono nelle gambe

di chi voglio amare.

Il mare e il cielo azzurro

che ho dondolato,

dormono nei sogni

di chi non ricorda il passato.

E quel uomo

che ho visto lavorare,

con sorriso e mani di sudore,

vivono per sempre nel mio cuore.

 

 

 

 

 

 

 

SULLA VIA DEL TEMPO

 

Guarda che anche io ho visto passare

le ricche e colorate bandiere,

guarda che ho anche visto morire

le stelle e i sogni nel mare.

La mia forte anima bianca

poi ho visto volare,

e con occhi di bimbo

sono rimasto ha guardare.

Libero con la spada

Combattevo sulla strada,

e felice adesso nella vita

voglio vivere senza fatica.

 

 

 

 

 

 

 

IL RE E IL GIULLARE

 

Venite al mio palazzo

Giullari da strapazzo,

venite alla mia corte

uomini senza sorte.

Comandate mio Sire!

Chiedete pure mio Signore!

Ah finalmente sei arrivato

Servo di un buffone.

Perdonate il mio ritardo

Vi chiedo scusa per lo sgarbo.

Mi sento solo e annoiato

Tanto triste e sconsolato.

Ma certo Sire, volete una novella?

Volete che vi canti una storiella?

Ho volete che osanni il vostro impegno

Rammentando le vostre imprese in questo Regno?

No! Giullare incapace!

Voglio solo ridere ti ordino,

Voglio ballare e divertire

Dal ridere mi dovrai far morire.

Guarda che le conosco le mie imprese

Ricordo le mie battaglie vinte, e vissute,

e riconosco la mia grandezza

e con nostalgia ricordo la mia svanita giovinezza.

Adesso sono vecchio e stanco

Dammi solo un sorriso,

perché nella vita ho solo vinto

e con orgoglio ora mi vanto.

Va bene mio Signore

Allora ascoltatemi pure.

C’era una volta tanto tempo fa

In un Regno incantato di un Maestà

Su un trono dorato

C’era un Re addormentato,

non sapeva più come fare

per conquistar terre, e crear la fame.

Ma sei impazzito sporco buffone

Come ti permetti di insultare il tuo Signore?

Ti farò decapitare nella piazza

E butterò la tua testa nell’immondizia!

Ricordati che io sono il tuo Re

Il sommo padrone di queste terre,

ma come? Io ti do il pane!

E tu mi ripaghi come un infame?

Ma quale Re, ma quale padrone,

negli anni avete solo recato dolore,

guardatevi dal vostro popolo,

più non sopporterà le vostre assurde vanità.

Una sola cosa potete fare

Per salvarvi dall’eterno male,

spogliatevi nudo, sì tutto nudo,

senza terre vestiti e denaro,

cosi si che rideremo!

 

 

 

 

 

 

 

ANARCHIA

 

Anarchia, vita mia

Tu che non sei tanto amata,

perché tutti dicono poco concreta,

ma non lo sanno perché sei nata.

Sei un ideale per pochi,

sei la compagna giusta dei poeti,

dei libertari e sognatori

sei la donna dei loro amori.

Anarchia io ti credo,

credo nel tuo mondo

ed io ci camminerò

difendendoti giorno dopo giorno.

Anarchia non andare mai via

Resta sempre con noi,

perché il mondo capirà prima o poi,

che non farai più rima, con utopia.

 

 

 

 

 

 

 

UN FINTO PAZZO

 

Vedo un pazzo

e mi sembra tanto buffo,

se ne va saltellando

poi si ferma davanti ad un cancello.

Mi incuriosisce

e allora mi avvicino,

ma lui non fa caso a me,

vede oltre e piange come un bambino.

Dopo smette e se ne và

Riprendendo la sua strada,

gioioso e saltellando và

da vero pazzo con felicità.

Ed io non capisco

Perché oltre quel cancello?

Io non vedo chiaro

Perché il pazzo ha pianto?

Poi ho chiuso gli occhi

E ho visto un cancello d’oro,

ed era come un giardino

come un mondo antico, un vero tesoro.

Ed ho capito, adesso sì che ho capito,

perché il pazzo poi se ne andato!

C’è più coraggio ad essere un pazzo in questo mondo ferito,

che vivere sano in un mondo dorato.

 

 

 

 

 

 

 

AMOR MIO

 

Amor del mio cuore,

felicità dei miei sogni,

donna dal dolce sapore,

vivrai con me, nei giorni.

Amor della mia anima,

infinito tempo della mia vita,

serenità delle mie ore,

sangue del mio torpore.

Amor unico, amor mio,

tu sei come una selvaggia rosa,

come nettare passionale profumata,

ed io ti amerò lungo la mia strada.

 

 

 

 

 

 

 

L’ETA’

 

E come di colpo è arrivata l’età

Quella età dei conti,

e poi ti guardi attorno e non vedi più

quella gagliarda gioventù.

Lo sai che quegli anni

Sono diventati dei ricordi lontanissimi,

e sono davvero lontani quei giorni

e quei sentimenti annullati da orgogli.

Dove sono rimasti gli amori

Le lotte inutili tra di noi

I pianti e i dolori

Per una irraggiungibile donna di cuori ?

E dove vivono le persone incontrate

e se sono felici o calpestate,

e chissà se rimpiangono in un pensiero,

gli anni, gli amici e quel vecchio desiderio ?

 

 

 

 

 

 

 

UN NUOVO GIORNO

 

Adesso sto tornando ha sperare

La mia forza ha superato il dolore,

voglio alzare le braccia

e toccare le stelle e il sole.

Tornerò a credere alla mia vita

Perché e l’unica soltanto

E quindi sorrido al mio mattino

Che sa di un profumo nuovo.

Non dimenticherò mai quella notte

dove triste non mi addormentai

ma la luce di questo giorno

e calda e mi avvolge tutto intorno.

Adesso apro le mie ali

E come un’aquila dalla cima del suo monte

planerò con un dolce volo

fiero di essere un uomo.

 

 

 

 

 

 

 

IMPOTENTI

 

In questo mondo di allarmi e sirene

Io non ci voglio più stare,

basta con questo terrore

basta con questo denaro di guerre.

Dove vi rinchiudete bastardi,

dove vi nascondete uomini potenti,

non vedete il vostro male

non capite di essere perdenti.

Io vi maledico con un fiore

perchè  e il simbolo dell’amore

e a voi dico, all’inferno brucerete,

arsi dalle vostre incandescenti monete.

 

 

 

 

 

 

 

IL SOLE

 

Il sole che vedo nascere all’orizzonte

e il sole della mia terra,

da calore al mio sangue

che nelle vene scorre con forza eterna.

Dai sole mio, dammi una mano

aiutalo tu questo mondo strano,

aiuta il mondo a non finire

fa che sia sempre un vero splendore.

Riscaldali per sempre questi uomini

E che non congelino i loro cuori,

con i tuoi raggi spacca gli occhi e le anime

perché restino sempre faraoniche.

E da tempo che volevo capire, e cercare,

In te che non ci abbandoni mai,

 il tuo quotidiano dovere

di nascer dal monte, e morir nel mare.

Ma non dimentichi caldo sole

Ad ogni mattino sei qui vicino,

la tua luce risveglia chi dorme ancora

ma non riscalda chi vuole la gloria.

 

 

 

 

 

 

 

UN CORO DI  GIOVENTU’   

 

Cantate ragazzi per la vostra vita

Cantate dolci stelle nel cielo blu,

avete tanti sogni nel cuore

avete tanti giorni sulle vostre vie d’amore.

Si cantate per la vostra libertà

E non dimenticate mai la vostra dignità,

cantate ragazzi per la generazione futura

che sia sempre viva e sicura.

Cantate tutti insieme ragazzi di ogni popolo

Solo così uniti vi difenderete

e i potenti dalle menti malate ucciderete

perché un grande coro non chiederà mai perdono.

 

 

 

 

 

 

 

 FALCE TAGLIENTE

 

La falce taglia il fieno

Ogni giorno lei fa sempre il pieno,

non dimentica il suo compito,

e cosi lei arriva ad ogni ora, ad ogni impegno.

Si falce della nostra vita

Lo sappiamo che tu non sbagli mai,

ma il lavoro che ti sei scelta,

non ti arricchirà perché sarai sempre maledetta.

Falce quando deciderai di venire da me

Ti avverto che sarà molto dura per te,

ma alla fine so che vincerai

e guardandomi fisso negli occhi,

fredda come sei, un po’ te ne pentirai.

 

 

 

 

 

 

 

PIOGGIA

 

E fredda e triste questa pioggia che cade

Ma lei pulirà le nostre strade,

questa pioggia avverte tutti quando arriva

veloce scende, e scolora il mondo dall’aurora.

Ma la pioggia bagna e scorre

Lungo i solchi della terra diventerà torrente,

diventerà grande questo lungo fiume,

e nel suo letto di strada se ne andrà,

cosi paesi e pianure bagnerà.

Poi arriverà nel mare questa pioggia di sale

e in fondo all’orizzonte,

stanca e morente del suo lungo cammino,

rinascerà al suo destino.

 

 

 

 

 

 

 

UOMO

 

Non affronterai mai più nessuna guerra

Perché quando ti diranno vai

Tira fuori il coraggio e difendi la tua terra.

Tu uomo dirai no!

Allargherai le braccia urlando il tuo dissenso

Libererai i tuoi nobili pensieri da vero signore,

perché di mari e terre non sei il padrone.

E così come un dolce incantesimo

Il tuo corpo riceverà l’amore

E poi di nuovo un no!

Contro l’odio e il dolore.

Felice te ne andrai lontano da solo

Con le luci della notte e l’alba del mattino,

cosi capirai che il tuo desiderio

non sarà mai uno squallido potere sul tuo cammino.

E ti renderai conto che abbiamo un solo dono

Ma sarà solo una falsa salvezza

Perché se non sarai tu ad aiutarla,

non diventerà mai la tua grande vita.

Non dovrai mai mollare o morire

Ma solo sforzarti a capire,

e coltiva sempre la tua sensibile umanità,

perché il male si nasconde sempre dietro ogni falsità.

Uomo, si uomo del mio tempo

Vivi, si devi vivere soltanto

lotta solo per i tuoi sogni bestiali

e ama questi giorni, in fondo sono tutti uguali.

 

 

 

 

 

 

 

LA MIA STRADA

 

La mia strada è solo il tempo

E’ soltanto una lunga storia d’amore,

una nuova strada fiorita anche d’inverno,

tutti insieme lungo questa strada di mondo

oramai senza odore.

La mia strada è un continuo ricordo

La nostalgia di pensieri antichi e lontani,

è una dolce melodia di gioia e suoni

tra rivincite e perdoni.

La mia strada e una casa senza dolore

Piena di luce come una vera famiglia,

è una malinconica porta dove dietro c’è il sole

per aprire il cuore verso una stella che brilla.

La mia si che è una vera strada

Dove lotterò sempre per la mia salvezza,

perché alla fine sarò giudicato

e sulla strada tornerò come un eroe soldato.

 

 

 

 

 

 

 

DOLCE SPOSA

 

Tra una barca appoggiata sulla sabbia

Ti ho detto di raggiungermi,

e fu una notte d’amore sul mare

e fu onda calda che mi travolse.

Tra le stelle nel cielo

Ti ho voluta nel mio sentiero,

e così fu notte di dolci pensieri

e come una fata luminosa

hai preso il mio cuore mia dolce sposa.

 

 

 

 

 

 

 

 RIPARTIRE

 

Ho finalmente deciso di riprendere il volo

Per tornare senza pietà,

voglio rientrare nelle vostre case

per rivedere tanti volti a volontà.

Ho ripreso a volare

Con la mia mente senza tabù,

perché sono sempre stato un uomo libero

e libero volerò sul mio mondo sempre di più.

Si volerò fino alle stelle

Volerò sulle cime le strade e le lontani terre,

e poi non dimentico il sole

perché andrò da lui e gli ruberò il suo calore.

Ma poi quando la mia vita mi dirà che sono stanco

Allora volerò come un angelo,

planerò su quel prato verde

e portato in alto dal vento mi lascerò volare nel tempo.

 

 

 

 

 

 

 

IL CORSO DELLA VITA

 

Si giocava per tutto il santo giorno

Era bello vivere senza pensieri,

guardavamo solo in faccia al nostro mondo

ma eravamo solo dei bambini.

Malgrado tutto si cresceva sulla strada

Sgomitando gioie e dolori,

ognuno nascosto nei propri sentimenti

e ad un tratto ci trovammo adolescenti.

Ed ora giunti ad uomini veri

Chissà se ci siamo dimenticati,

io credo di no, e delle nostre attuali vite,

ci siamo innamorati.

 

 

 

 

 

 

 

RITORNERAI

 

Quando ritornerai uomo svanito nel nulla

Torneranno anche gli uccelli vedrai,

i grilli salteranno in coro

e ritorneranno a sbocciare i fiori in giardino.

Si ritornerai con tutti i miei pensieri

E insieme a te io lavorerò negli anni,

giorno dopo giorno faremo grandi desideri

fino a vivere una vita senza affanni.

Perché so che tu ritornerai

Per stare sempre con noi

E felici dormiremo sulla grande via

E con amore i miei sogni vivrò nella vita mia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 DESTINO

Ho già inventato il mio destino,

per una vita senza tempeste,

e ho già cercato nel mio cuore

giorni e notti pieni di colorate feste.

Tu ti sei abbandonato al tuo destino

Per una vita di profonde tenebre,

e ti sei già arreso ai tuoi sentimenti

 e così avrai giorni e notti con cuori spenti.

Allora perdonami se ti dico

Se ti imploro al sole,

se ti chiamo, se ti comando,

di combattere e vivere il tuo amore.

 

 

 

 

 

 

 

CARO AMICO

 

Ogni tanto ci penso, e come un’altra vita

Però e tutto vero, si e vero,

ricordo i giorni insieme e la tua voce,

ricordo il tuo sorriso e le tue mani,

lavoravi e vivevi i tuoi amori coltivavi,

sempre il primo le mattine ti alzavi,

la domenica era felice quel bambino

che ti vedeva a casa,

poi sono cresciuto ma tu no!

Restavi il mio più caro amico.

 

 

 

 

 

 

 

 SOLO LEI AMERO’

 

Se poi mi bagnerà la fredda pioggia

Se mi scalderà il caldo sole,

allora si che mi sentirò felice

d’aver trovato l’amore.

Sarò felice nella vita

Tra gli uomini e le stelle

Felice con lei

Tra le immense cose belle.

E sarà il grande mare,

ho le rose dei giardini

ha guidare i nostri giorni e i nostri destini.

E la neve delle alte vette

Ho l’acqua dei verdi fiumi,

scorreranno e abbracceranno le ore

che accompagnerà il nostro amore.

E non mi sentirò più solo

 se le notti non dormirò

perché e solo lei che amerò.

 

 

 

 

 

 

 

FAVOLE

 

Mi dicevano che esistevano le fate

E ascoltavo mille storie di maghi e streghe,

Mi raccontavano di verdi draghi

E mi incantavano i castelli e le principesse sui laghi.

Mi parlavano di dolci rane e principi azzurri

E di cavalli alati su cieli blu

Storie di vecchi barboni

E di bambini che sparivano e non tornavano più.

Ricordo grandi velieri

Su onde oceaniche

Il cielo di Londra e isole incantate.

Ma le favole saranno mai esistite

O è solo un inganno

Per coloro che non hanno vite?

 

 

 

 

 

 

IL FILO

 

Si avvolge il filo sulla mia mano

Avvolge lentamente il mio pensiero

E come un sentiero profumato

Che avvolge il nostro desiderio.

I peccati della terra porterà sulla sua spalla

I sogni degli umani unirà

Leggeri nell’ aria come fossero di panna

Il filo in fondo al cuore arriverà.

Intreccia e unisce questo filo

Il filo sognatore di un nuovo mondo

Il filo ribelle e rivoluzionario

Che dice basta colpendo fino in fondo.

Si intreccia sul soldato

Intreccia anche il suo carro armato

Lega il bianco al nero

E cattura il fucile del guerrigliero.

Scende dall’ alto il filo magico

Scende su uomini e cose

Vive con loro, lotta con loro

e incanta le anime innanzi al perdono.

E questa voglia di unioni e legami

Mi trascina di nuovo sulla strada,

e come la vita, come il destino,

così sottile, mi lega ad un filo.

 

 

 

 

 

 

IL TEMPO

 

Nel nulla gira la storia

E nel sogno di un uomo

Respira la memoria.

Ora il tempo va più veloce ma,

non si fermerà di fronte alla tua voce.

Sarà il tempo che la storia farà

Gli uomini lentamente divorerà

Cambiando le stagioni e gli anni

Egli vincerà senza affanni.

Solo i pianeti e le stelle

Cadranno sul tempo

Solo loro ci daranno la storia

E la gioia di vivere in eterno.

 

 

 

 

 

 

AMALFI

 

Batte la schiuma verde

Sulla roccia inerte,

e batte il cuore

di fronte a tanto calore.

Sembra sospesa la barca sulle onde

E sembra timido il pescatore,

i suoi occhi hanno rispetto per il mare

ed e sereno il mio amore.

 

 

 

 

 

 

 

 TRA DI VOI

 

Io tra di voi gente del mio tempo

A volte soffro per i vostri occhi,

ormai sull’uscio dei quaranta

ci sono, e vivo tra di voi.

Ma io con voi non voglio adattarmi

E la mia testa mi aiuterà a rimandarvi.

Altrimenti finirò come voi

Gente che vive senza più morale

Senza più strade d’ideale

Senza più il tempo per i veri dolori.

Salverò solo chi ama la lotta

Lo farò mio

  E Per voi avremo pazienza

E vi apriremo le porte dell’esistenza.

 

 

 

 

 

 

 

DIO DELL’ ALDILA’

 

Dio dell’aldilà ti ho stanato

Eri nascosto nel regno dell’età,

perché sono riuscito ha capire,

come un dolce suono, sono riuscito a sentire,

che non esiste il sentiero del buio, e della malvagità.

Noi siamo fatti così

 tra odio e bene

Uomini dai mille cieli colorati

Dai mille volti e mille torri di babele,

Ma Dio dell’aldilà

Dio dell’infinita gloria,

la tua vera luce

e quando apro gli occhi alla memoria.

 

 

 

 

 

 

 

 

VIENI QUESTA SERA

 

Vieni pure ha trovarmi stasera

Vieni e porta anche il cuore,

porte con te quel girasole

perché questa sera ha il sapore dell’amore.

Già immagino il tuo sorriso

Che dolce viene da me,

e ti amo tremando , ti dico,

e così farò morire le mie ore con tè.

Ti prego vieni questa sera

Perché ti aspetto fino al mattino

Sei bellissima amor mio

Tu che sopporti questo bambino.

So già che non sarai sempre forte

Ma non ti preoccupare resta serena,

Perché sarò io la tua corte

Che verrà ha trovarti stasera .

 

 

 

 

 

 

 

PORTE

 

Restano ancora chiuse le porte

Dietro di loro vivono gli uomini e le case,

vivono gli amori e la sorte

e invecchia la muffa e i sogni fatti nelle strade.

Ed io come un guardone

Osservo dalla serratura di ottone,

Le polveri o la brillantezza di un tempo

Di chi a volte rinchiuso, non lievita nel vento.

Ma io vado a fondo come sempre

Spingo ma non riesco ad aprire,

questi portoni sempre più forti

mi impediscono addirittura di sentire.

Allora col naso di una bestia cerco di capire

L’odore del veleno e della pace,

ma so già che sarà difficile

perché gli odori coprono alcune vite.

Ma un giorno arriverà la chiave che aprirà tutte le porte

Così sarò veramente felice senza scuse,

e resterà solo un ricordo sbiadito di morte

di quando le porte erano chiuse.

Ma se ci penso anche questo mio portone

e davvero serrato,

e per colpa di certe paure dell’uomo

che un nascondiglio si è creato.

 

 

 

 

 

 

 

MA CHE VUOI DA ME

 

Ma che vuoi da me

Ogni volta sei come una mela marcia,

mi disturbi la vita e il sorriso

sei un bastardo senza pena che il cuore squarcia.

Ma che vuoi da me

E perché non muori

Lasciami in pace senza dolore

Lasciami demone, lasciami andare altrove.

Ma che vuoi da me

Ma so che ti distruggerò finto letargo,

ti farò soffrire infame

perché io voglio vivere per AMARE.

 

 

 

 

 

 

 

QUANDO VORREI

 

Quanto vorrei che tu fossi neve

Per congelare il mio cuore,

seppellirlo sotto il tuo manto bianco

dove la verde erba muore.

Quanto vorrei che tu fossi vento

Per darti il mio cuore tremendo,

 lo lancerò nella tua forza

e come mani lo porterai lontano.

Quanto vorrei che tu fossi pioggia

Così bagnerai questo cuore

Ormai troppo sporco

E ripulirlo agli occhi del mondo.

E vorrei che tu vita mia fossi sole

E avrò il tuo calore

E così l’eterno amore respirerà

Nel mio vecchio cuore.

E vorrei allontanare le tue debolezze

Per darti la forza giusta

Incatenare il dolore

Per avere dolci certezze.

Vorrei spingerti fra le stelle infinite

Dove vive il silenzio,

e darti la rabbia giusta

e vedere da lontano questo mondo di formiche.

E vorrei fermare il tuo tempo

Come un orologio senza numeri

Darti la gioia giusta

Per una vita senza un solo pentimento.

 

 

 

 

 

 

 

LA VOCE DEL SILENZIO

 

A volte voglio stare un po’  da solo

Per pensare a vecchie cose,

mi piace guardare il mondo da solo

e così risento quella vecchia voce.

E’ la voce del silenzio

Come onda di mare,

come odore d’incenso

che viene da me per parlare.

E la mia anima questo silenzio

Mi fa gioire, mi fa male

Nutre il mio corpo

e mi proietta in un'altra dimensione.

E quando chiudo gli occhi nel silenzio

Ritrovo gli Dei e i campi di grano,

i dolci anni andati,

e rivedo le lacrime del cuore,

che piansero morte e amore.

Silenzio filo spinato,

Silenzio uomo innamorato,

sei come una spiaggia

felice d’inverno perché desolata,

triste d’estate perché affollata.

Fa sognare e fa rumore questo silenzio

scatena le idee,

aiuta i deboli a non mollare,

e aiuta i forti a morire.

 

 

 

 

 

 

 

ANIME

 

Dove vanno le anime

Dove le porterà questo fiume

Chissà forse nel sole

Chissà forse nel mare.

Vanno le anime dannate

Mescolate con le sante

Scorrendo questo fiume

di acqua danzante.

Porta le anime da Caronte

Le porta a maledire,

le altre vanno in paradiso

dove le porta a benedire.

 

 

 

 

 

 

                             

COME SI FA’

 

 

Eppure pensavo che avrei dovuto lottare

 E Che tutti pensassero a  me

chiedere come fare per camminare

Perché contassero su di me.

E invece adesso

Sono qui che mi chiedo come si fa?

Come si fa fra gli errori ?

 E Come si fa tra gli orrori?

Come si fa a concepire

Queste maledette atrocità,

e come si fa a non capire

che noi siamo solo nullità.

Nullità in mano a quelle teste

E poi vorrei sapere che cosa succede !

E perché le guerre

Vivono in quelle bestie.

Ma come si fa a non vedere

Quel bimbo di ossa

E ancora a non vedere

Quegli occhi dentro quelle fossa.

Come si fa a sfuggire

Tra uomini e carriere d’oro

Tra vetrine di falsi spettacoli

O donne in cerca di un tesoro?

Come si fa ad essere muti

Senza un solo sussulto di fuga ?

Corazzati come degli scudi

Ad aspettare che la vita invecchi e diventi ruga.

E ancora come si fa

A non ascoltare quelle voci

Che nella mente fermentano già

Per poi ubriacare fuori croci.

Allora ditemi come resistete

E ancora come fate

perché io, non so ancora se sono un sognatore,

o soltanto un ‘incapace.

 

 

 

 

 

 

 

 

VECCHIO SECOLO

 

Vecchio secolo ricordo chiaro e perfetto

Sei Tempo nelle nuvole passate,

 sei rosa secca in un libro già letto

e mucchio di giorni di male affare.

Tu ci hai dato progresso e modernità

Ci hai allungato la vita dalla morte,

dato il senso di grandezza e mediocrità

e nelle menti la rinuncia nella sorte.

Vecchio secolo acqua di fogna

Secolo amato ricco di cemento,

la tua libertà a gettato la spugna

ma sono tanti gli amori che se portato il vento.

Vecchio secolo affondo nella tua memoria

Trionfo, successo e vita tecnologica

Penso alle false promesse che hanno fatto storia

E al martirio di due guerre senza una logica.

Vecchio secolo luce di valori

Illuminato di nuove idee,

per uomini di grandezze e glorie

e di nuove illusioni.

Vecchio secolo di popoli emigrati

Ti terre perse di speranza,

di conquistatori di sogni dorati

e di utopiche parole, pace ed uguaglianza.

Vecchio secolo ricordo i tuoi padri

Che hanno seppellito i loro cuori innamorati,

hai stroncato le loro lotti

ucciso i loro sogni di dolci notti.

Vecchio secolo di religioni armate

Come in un nuovo medioevo

Di salive sbavate,

e Di pance gonfie  mai appagate.

E adesso che mi trovo nell’ altro millennio

sento, vedo cose che non ho,

vedo la mia strada per qualche decennio

ma sento che combatterò l’odio finchè vivrò.

 

 

 

 

 

 

 

QUANDO VOLEVO PARTIRE

 

Quando volevo partire

Perché da questo cielo

Speravo e cercavo ,

ma mi sembrava di soffocare.

Cercavo di liberarmi

Si cercavo di ritrovarmi

Volevo partire,

per cercare qualcosa da dire.

Ma intuivo davvero

Che era un po’ come morire.

E camminando per le strade

Consumavo ore desolate

Cercavo quel uomo che non scappa

Ma vedevo solo illusi da una grassa vacca.

Adesso che in molti sono partiti

Li vedo tristi e in molte chiusure

Ed io radicato nella mia terra

Rivendico libertà senza censure.

 

 

 

 

 

 

 

 

GLI ANNI

 

Gli anni sono rincorsi

I tempi dei sentimenti,

Correvano gli amori e le passioni

E le rivoluzioni ardenti.

E in  questo mare di giorni

Mi sono ritrovato,

mi sono risvegliato

su questo tempo millenario cullato.

Leggendo le storie dei nostri nonni

Mi sono specchiato,

rivisto negli anni

in un sogno ricco e amato

Ho dormito sotto le stelle

Tra l’erba il vento e il malcapitato

Ma riflettendo

E qui che mi sono innamorato.

Adesso sento un fiume nelle vene

Sento il calore della terra che va al cuore,

perché gli anni sempre gli stessi

non cambiano la nostra aria d’amore.

 

 

 

 

 

 

 

 

LA SERA SUL CONFINE

 

La sera sul confine

C’è un’aria limpida,

senti voci da una valle di spine

 e senti suoni da una strada svampita .

 E Il confine dei ricordi

 Che Ricerca le sue origini,

Ma e la tua anima che non molli

Per sollevarti in cielo senza vertigini.

Lentamente giorno per giorno

Ritrovi qualche  traccia di te

Qualche traccia di me

E trovi giuste risposte e non perché.

Ma e la pietra eterna che non vedi

Parli come il saggio,

 vivi come una lucertola al sole caldo

e senti i legami passati come in un viaggio.

E nei muri di casa tua

Vedi i figli del futuro

L’amore senza fine

E il dolore sul confine.

 

 

 

 

 

 

 

ALL’ALBA

 

All’ alba sempre lo stesso coraggio

La mia vita quotidiana,

e l’acqua che mi butto in faccia come straccio

e vedo la tua dolcezza che mi ama.

Subisco l’affanno

Ma poi trovo il rimedio sicuro

Per uscire dal guscio del malanno

Senza un dopo, senza un tunnel scuro.

I giorni della mia vita

Li porto davanti alle vostre ipocrisie

Incrocio i vostri sguardi grigi di matita

Malati di se stessi e di bugie.

Fingete di essere quello che siete

Ed io corro con voi neri serpenti

Nei vostri amori disperati

Nei vostri sogni spenti.

Mi sento ridicolo al tramonto

A vedervi come sono fatto io

Ma non smetto di lottare

Per un nuovo giorno, per un nuovo Dio.

 

 

 

 

 

 

 

PROMESSA

 

Non immaginate nemmeno

Dove camminano certi bambini

Non immaginate dove giocano

Dove ridono e dove muoiono.

Ma tu non vedi nemmeno

Perché vuoi  il tuo mondo di brutture

Ami la tua gabbia e il tuo vivere sereno

Per una vita senza pene, senza torture.

Ma il momento e giunto

Ed io devo andare dove essi sono

Portare il mio corpo da sputo

Per un sorriso pieno di rabbia come un dono.

Lo so che anch’ io non immagino nulla

Dove certi bambini corrono,

e dove sulla loro arida terra

dormono e sognano.

Chiedo a tutti di agire

Far qualcosa per essere i loro sogni

Per smettere solo di immaginare

 Dove li segna la vita a certi bambini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 NON CHIAMATEMI

 

 

Non chiamatemi per la guerra mondiale

Non chiamatemi per il nemico da morire,

per il dollaro da adorare

o per il petrolio da raffinare.

Non chiamatemi per l’economia

Per i mercati e l’eroina,            

Non chiamatemi per la propaganda politica

O per una giustizia ridicola.

Non chiamatemi per l’inquinamento terrestre

 Per estinzioni delle bestie.

Per il servilismo,

 per il macello o il  terrorismo.

Non chiamatemi per crear la fame,

Non chiamatemi per il nucleare,

Non chiamatemi per le armate religioni

O per i regni dei padroni.

Chiamate il mio nome

Solo Quando avrete bisogno dell’amore

Gridatelo e urlatelo forte

Perché solo così sarò dalla vostra parte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UN GIORNO TRA I VICOLI

 

 

In questi vicoli vedo dei gatti

Le finestre e gli scuri,

vedo passare gli uomini matti

e le vecchie favole dai volti bui.

Ma sulla riva di questo fiume

Sento girare una canzone

Gira quel mulino

E l’acqua se ne va al mare.

Quando mi addormenterò questa sera

Mi cullerò al suono di quel violino

E se mi perderò nel sogno

Cercherò il tuo viso come un cuscino.

E domattina mi sveglierò e sarò pulito

Come un uomo nuovo

E vivrò in compagnia dell’amore

Perché camminerò ancora al sole.

E quando tutti ci ritroveremo come fanno le stelle

Andremo mano per mano,

anche se con due soldi in tasca saremo

ma ricchi come le stagioni vivremo.

 

 

 

 

 

 

 

BALLA CON ME’

 

Dai Tiziana balla con me

Donna dai capelli di terra,

perché se ci sarà sempre grano

balleremo nei mattini germogliati di perla.

Dai Tiziana balla con me

Amore del mio mondo incantato,

non fermarti sulla sponda

ma insieme superiamo questa acqua profonda.

Dai Tiziana balla ancora

Stella della scia aerea ,

sarò io a guidarti sull’ aurora

e cullarti gli anni come fa la marea.

 

 

 

 

 

 

DAL SEME ALL’ UOMO

 

 Se riesci a salvare quel seme

Quel seme di vita

Dove nella luce c’è miele

E nel buio c’è una spada.

Se riesci a salvare quel bimbo

Quel bimbo di strada

Dove i giochi sono fili spinati

E la fantasia è appena nata.

Se riesci a salvare quel uomo

Quel uomo del mondo

Dove i sorrisi sono denti nemici

E le lacrime gioie sui visi.

Se riesci a tutto questo

Allora vieni con noi,

Vieni senza un pretesto

Per cambiare la storia che verrà poi.

 

 

 

 

 

 

 

SENZA UN PADRONE

 

Ho messo la faccia fuori dalla maschera

E ho visto altri finti sorrisi,

Che nascondevano chine spalle di plastica

Indicando di coprire lacrime su i visi.

Ho messo la testa sotto terra

Per nascondere il mio cuore

Dalla mano del padrone

Dalle sue unghie che danno dolore.

Poi però ho messo il mio corpo nudo

Con forza liberandomi da queste fredde spade,

Fuori al mondo crudo

 E vittorioso correvo per le tue strade.

 

 

 

 

 

 

 

 

COME ZINGARO

 

Cantano i Gitani

Ballando i loro anni,

sulle carrozze blu, gialle e rosse,

a mendicare terre e strade morte.

Girano i Gitani come una colorata trottola

Si fermano sul fiume e sulla piazza,

con l’armonica sotto nuovi cieli

a ritmo di musica rivendicando la loro razza.

Vagabondando il corpo

Su di un mondo distorto,

che si è dimenticato da dove viene

dimenticato il vagare antico per il loro bene.

E adesso che li guardo

Sento davvero da che parte sto,

come un marinaio ritrovo la rotta

e come un gitano non mi fermo sulla vostra giostra.

So di non essere un mercante di frottole

O un complottatore di trappole,

di non essere un arrivista

ma odio il marcio del potere capitalista.

So solo di essere un uomo

Un animale senza recinto,

un partigiano dei miei giorni

a difendermi  i passi come zingaro.

 

 

 

 

 

 

 

HAI SCELTO QUESTA CASA

 

Non cercheremo più certe giornate nere

Come dei relitti senza vele,

senza subire più bagliori di lampi

dove lo stomaco e la gola

si trasformano in crampi.

Finalmente si è squarciato il giorno

Liberando la sua viva luce,

accecando gli occhi e il sogno

che all’ inferno il dolore conduce.

Quelle onde grigie e agitate

Quelle stesse onde amate,

hanno aperto la porta all’ alba

superando le ultime frontiere spinate.

Ci hanno portato da te

Bimba dalle ali d’argento,

che hai portato il segno della vita

e la risoluzione ai tanti perché.

Hai scelto questa casa

Dove il dubbio morto verso il limbo avanza

Dove vive il sorriso dei giochi di strada

E dove adesso giace la stella della speranza.

Hai scelto questa casa

Dove non avrai mai paura,

dove per te saremo un posto diverso del mondo

e dove la tua forza sia come la natura.

Hai scelto questa casa

Semplicemente per camminare,

dolcemente per sognare,

per respirare aria limpida e fresca

e dove la vita quotidiana innamorerà

Francesca.

 

 

 

 

 

 

 

 UN CIELO A STRISCE

 

 Io sto con chi ama, le stelle e il sole

Io sto con chi lotta, contro false parole,

sto con i primi vagiti e i loro sogni

con chi ama i bambini in strada tutti i giorni.

Io sto con chi racconta favole

il giullare e il menestrello,

odio chi sparge lacrime

e chi usa il manganello.

Io sto con i deboli e i poveri

Io sto con quei perseguitati clandestini,

 E Azzanno chi ama e gioca con i  poteri

Ma come gioco preferisco le palle colorate dei giocolieri.

Io sto sulla corda dell’equilibrista

Ma so dove mettere i piedi,

Sulla testa di ogni uomo

Che malato di  denaro è sempre alla  conquista.

Io sto col cilindro del mago

Per tirar fuori un virus d’amore e pace,

 E Per far sparire l’odio

 sto con le carte magiche dell’illusionista e della sua voce.

E come un domatore senza animali

Nella gabbia dorata dei malvagi

Nella gabbia assetata di terra e dolore

Con la frusta gli darei ordini e disagi,

Starò sempre dalla parte di chi è folle e sognatore.

E sto con chi è senza recinti,

Sto con il mio cuore,

Dalla parte dei vinti

E dalla parte delle passioni ardenti.

Ma sotto questo cielo cari signori

Ci vivo ogni giorno, ci lotto e ci cerco,

Stando con questa  vita mia

E Questo cielo a strisce da Circo.

 

 

                                                                                                                                               R.L.

 

 

 





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